Triboo lancia la prima stagione di “Storie Vere, Soldi falsi” con Francesco Pezzulli

Triboo lancia la prima stagione di ‘Storie Vere, Soldi falsi’ con Francesco Pezzulli

‘Storie Vere, Soldi Falsi’ è il titolo della serie firmata T-Podcast (Gruppo Triboo), che racconta il mondo dell’economia e della finanza. La narrazione è affidata a Francesco Pezzulli, rinomato doppiatore, attore e direttore del doppiaggio, celebre per essere la voce italiana di Leonardo Di Caprio.

La serie nasce dalla volontà di raccontare quelle storie che hanno segnato il mondo della finanza e dell’economia mondiale. Dai grandi scandali aziendali, come quella di Enron, passando per i pionieri della truffa come Charles Ponzi, arrivando fino a Bernie Madoff e Sam Bankman-Fried, il mago delle cryptovalute, la serie vuole approfondire la psicologia e le personalità che stanno dietro ad alcune delle vicende più assurde che hanno riguardato il mondo economico mettendo in evidenza l’importanza di informare e, a volte, educare gli ascoltatori rispetto alle dinamiche e ai miti legati al mondo della finanza.

Grazie al supporto della redazione di Wall Street Italia e a un approfondito lavoro di documentazione realizzato dall’autore della serie, Fabio Donolato, giornalista, autore e speaker radiofonico, sono state selezionate 7 storie per questa prima stagione.

I protagonisti di questa prima stagione sono Bernard Madoff, Charles Ponzi, Elizabeth Holmes, Sam Bankman-Fried, Enron, Bre-X e Jordan Belfort.

 

YouMark

 


Triboo lancia la prima stagione di “Storie Vere, Soldi falsi” con Francesco Pezzulli

Triboo ancora protagonista nel mondo del podcast grazie a una serie firmata T-Podcast, che racconta il mondo dell’economia e della finanza.

“Storie Vere, Soldi Falsi” è il titolo del format che esplorerà l’oscuro e affascinante ecosistema delle truffe finanziarie attraverso una prospettiva mai adottata prima. La narrazione è affidata a Francesco Pezzulli, rinomato doppiatore, attore e direttore del doppiaggio, celebre per essere la voce italiana di Leonardo Di Caprio. La nuova serie promette di immergere gli ascoltatori in storie di inganno e ingegno e rivela i lati più nascosti dell’economia globale, con un approccio edutainment.

Il progetto nasce dalla volontà di raccontare quelle storie che hanno segnato il mondo della finanza e dell’economia mondiale: dai grandi scandali aziendali, come quella di Enron, ai pionieri della truffa come Charles Ponzi, Bernie Madoff e Sam Bankman-Fried, il mago delle cryptovalute, la serie punta ad approfondire la psicologia e le personalità che stanno dietro ad alcune delle vicende più assurde che hanno riguardato il mondo economico mettendo in evidenza l’importanza di informare e, a volte, educare gli ascoltatori rispetto alle dinamiche e ai miti legati al mondo della finanza.

“Storie Vere, Soldi Falsi” va ad affiancare ad altre serie di punta del gruppo come “Spaghetti Thriller”, “TvBlog Pills”, “La Notizia del giorno di Wall Street Italia”, “Punto PMI” e “Italian Startup”, che sono riuscite a raggiungere oltre un milione di ascoltatori. La scelta di una voce riconoscibile e nota come quella di Francesco Pezzulli è motivata dalla volontà di dare un marchio preciso allo stile di narrazione.

 

DailyNet

 


“Storie Vere, Soldi Falsi”, un podcast sulle truffe finanziarie con obiettivo educational

Triboo si riafferma nuovamente nel panorama dei podcast, annunciando il lancio di una serie firmata T-Podcast, che racconta il mondo dell’economia e della finanza. “Storie Vere, Soldi Falsi” è il titolo del format che esplorerà l’oscuro e affascinante ecosistema delle truffe finanziarie attraverso una prospettiva mai adottata prima.

La narrazione è affidata a Francesco Pezzulli, rinomato doppiatore, attore e direttore del doppiaggio, celebre per essere la voce italiana di Leonardo Di Caprio. Questa nuova serie promette di immergere gli ascoltatori in storie di inganno e ingegnosità, rivelando i lati più nascosti dell’economia globale, con un approccio edutainment.

“Storie Vere, Soldi Falsi” nasce dalla volontà di raccontare quelle storie che hanno segnato il mondo della finanza e dell’economia mondiale; dai grandi scandali aziendali, come quella di Enron, passando per i pionieri della truffa come Charles Ponzi, arrivando fino a Bernie Madoff e Sam Bankman-Fried, il mago delle cryptovalute, la serie vuole approfondire la psicologia e le personalità che stanno dietro ad alcune delle vicende più assurde che hanno riguardato il mondo economico mettendo in evidenza l’importanza di informare e, a volte, educare gli ascoltatori rispetto alle dinamiche e ai miti legati al mondo della finanza.

La scelta di una voce riconoscibile e nota come quella di Francesco Pezzulli è motivata dalla volontà di dare un marchio preciso allo stile di narrazione: non a caso Leonardo Di Caprio per moltissimi è strettamente legato al protagonista di The Wolf of Wall Street, Jordan Belfort, uno dei più grandi truffatori della storia recente americana, a cui è dedicato anche un episodio del podcast. La scelta di Pezzulli come narratore quindi, voce italiana di Di Caprio, è stata naturale.

Grazie al supporto della redazione di Wall Street Italia e a un approfondito lavoro di documentazione realizzato dall’autore della serie, Fabio Donolato, giornalista, autore e speaker radiofonico, sono state selezionate 7 storie per questa prima stagione. Ogni puntata tratta un personaggio o una storia specifica, andando a toccare diversi temi con l’inserimento di interventi da parte della redazione di Wall Street Italia per spiegare termini e dinamiche legati al mondo dell’economia e della finanza e di ogni storia.

Racconti legati ai “mercati tradizionali”, come quello dell’oro e quello azionario, arrivando fino ai giorni nostri, con i sogni della Silicon Valley e l’oscuro mondo delle crypto, così da trattare tutte le sfumature e le evoluzioni della base di tutte le truffe: lo schema Ponzi, uno strumento che ha saputo trasformarsi, pur mantenendo nei decenni sempre lo stesso modus operandi.

Giangiacomo Corno, editore di T-Podcast responsabile Media & ADV del Gruppo Triboo, che controlla questa testata, commenta così il lancio della nuova serie:

“L’approccio che abbiamo adottato nella costruzione di questa serie rappresenta il connubio tra la linea editoriale di Wall Street Italia, che tra i suoi obiettivi ha quello dell’educazione finanziaria dei fruitori dei suoi contenuti, e l’interpretazione di entertainment nel fare informazione e formazione, che applichiamo ad ogni progetto editoriale dedicato ai partner che si affidano alle nostre produzioni e mezzi per comunicare tramite nuovi format, contenuti di valore.”

I protagonisti di questa prima stagione sono: Jordan Belfort, Bernard Madoff, Charles Ponzi, Elizabeth Holmes, Sam Bankman-Fried, Enron, Bre-X.

“Storie Vere, Soldi Falsi” e tutte le produzioni T-Podcast sono disponibili su Spotify, Apple Podcast, Amazon Music e i maggiori aggregatori podcast.

 

WallStreetItalia

 


“Storie Vere, Soldi Falsi”: l’ascesa e la caduta di Jordan Belfort

È Jordan Belfort il primo protagonista di “Storie Vere, Soldi Falsi”, la serie di Triboo firmata T-Podcast, che racconta il mondo dell’economia e della finanza, un format che esplora il lato oscuro e affascinante sistema delle truffe finanziarie attraverso una prospettiva mai adottata prima.

A raccontare la storia di quello che è passato alla storia finanziaria come il Lupo di Wall Street, grazie all’omonimo film diretto da Martin Scorsese, con protagonista Leonardo Di Caprio, è il doppiatore e attore Francesco Pezzulli, la voce italiana dello stesso Di Caprio.

Diventato famoso sul grande schermo nel film diretto da Martin Scorsese “The Wolf of Wall Street” con il volto di Leonardo DiCaprio, Jordan Belfort è un ex trader di Wall Street, arrestato nel 1998 dopo esser stato riconosciuto colpevole di reati legati alla manipolazione del mercato azionario e alla frode. Dopo aver scontato 22 mesi di una pena detentiva di quattro anni, Belfort si è reinventato come oratore motivazionale, scrivendo diverse memorie di successo.

Classe 1962, Jordan Belfort è cresciuto nel Queens, a New York, e ha dimostrato fin da piccolo di conoscere il mondo degli affari. Secondo il suo libro di memorie, The Wolf of Wall Street, Belfort lavorava con un amico per vendere dessert italiani a base di ghiaccio  in una spiaggia vicino alla sua casa d’infanzia e nei mesi estivi, tra il liceo e il college, Belfort e il suo socio arrivarono a guadagnare ben 20.000 dollari.

Belfort studiò biologia all’American University con l’intenzione di iscriversi alla scuola di odontoiatria, ma ben presto abbandonò il progetto e iniziò la carriera di venditore porta a porta a Long Island.

Come raccontò in una delle sue biografie lo stesso Belfort, l’impresa ebbe successo e riuscì a far crescere l’attività al punto da avere una squadra di diversi lavoratori in grado di spostare più di due tonnellate di prodotti (in questo caso, carne e frutti di mare) ogni settimana. All’età di 25 anni, l’attività fallì e Jordan dichiarò bancarotta. Solo allora si interessò al lavoro di broker, che intraprese con l’aiuto di un amico di famiglia.

Alla fine degli anni ’80, quando Belfort si avvicinava ai 30 anni, fondò la società finanziaria Stratton Oakmont, una casa di brokeraggio over-the-counter. Negli anni successivi Stratton Oakmont ottenne risultati straordinari e fu collegata alle IPO di quasi tre dozzine di società diverse.

È nella sua posizione di fondatore di Stratton Oakmont che Belfort ha commesso le attività illegali che alla fine lo hanno mandato in prigione. Stratton Oakmont partecipò a una serie di frodi diverse, tra cui schemi di pump-and-dump per gonfiare artificialmente il prezzo delle azioni al centesimo.

L’azienda aveva un team ad hoc che esercitava pressioni sugli investitori affinché investissero il loro denaro in titoli altamente speculativi. Al suo apice, si dice che l’azienda impiegasse circa 1.000 agenti di borsa che supervisionavano investimenti per oltre 1 miliardo di dollari.

Nel corso della storia di Stratton Oakmont, la National Association of Securities Dealers (NASD) ha intrapreso numerose azioni legali contro la società. Nel 1996 la società è stata chiusa e nel 1998 Belfort e il suo socio Danny Porush sono stati incriminati per riciclaggio di denaro e frode finanziaria.

La sua truffa consisteva nel convincere gli investitori ad acquistare azioni della sua azienda, Stratton Oakmont, che in realtà erano prive di valore. I soldi dei nuovi investitori venivano usati per ripagare gli investitori più anziani, creando l’illusione di un’azienda di successo e redditizia. Belfort si è dichiarato colpevole di frode per gli schemi di pump-and-dump, che potrebbero essere costati ai suoi investitori fino a 200 milioni di dollari ed è stato condannato a quattro anni di carcere, anche se alla fine ha scontato solo 22 mesi.

Dopo il suo rilascio dal carcere, e come parte del suo accordo di risarcimento, Belfort è stato obbligato a pagare il 50% del suo reddito ai suoi ex investitori. Ma i procuratori federali hanno presentato una denuncia nel 2013, sostenendo che Belfort non aveva pagato la cifra corretta.

Non solo sanzioni penali. Belfort ha dovuto affrontare anche cause civili da parte di investitori che hanno perso denaro nella sua truffa e molti di questi investitori erano piccoli risparmiatori. Una truffa che ha avuto quindi un impatto finanziario sulle vittime, ma anche uno emotivo.

Belfort aveva guadagnato in totale 200 milioni di dollari ed è stato condannato a rimborsare le sue 1513 vittime per un totale di 110,4 milioni di dollari.

Poche figure nel mondo della finanza possono vantare un’influenza pari a quella di Jordan Belfort sulla convinzione comune che Wall Street sia un luogo avido e senza cuore.  Dopo il periodo di detenzione, Belfort si è reinventato come oratore motivazionale e tiene corsi di investimento, in particolare sulle criptovalute, e corsi di formazione aziendale incentrati sulla creazione di team di vendita efficaci. Uno dei suoi argomenti principali è la distinzione tra avidità, ambizione e passione a Wall Street, quel luogo che conosce molto bene e che ha visto la sua ascesa e la sua rovinosa caduta.

 

WallStreetItalia

 


“Storie Vere, Soldi Falsi”: Bernie Madoff, l’uomo dietro la truffa del secolo

Bernard Lawrence Madoff, detto “Bernie” è stato un finanziere americano che ha messo in atto il più grande schema Ponzi della storia, frodando migliaia di investitori per decine di miliardi di dollari nel corso di almeno 17 anni, o forse anche più a lungo.

Presidente del Nasdaq nei primi anni Novanta, Madoff è morto in carcere all’età di 82 anni il 14 aprile 2021, mentre scontava una condanna a 150 anni per riciclaggio di denaro, frode in titoli e diversi altri reati. Madoff è il secondo protagonista di “Storie Vere, Soldi Falsi”, la serie di Triboo firmata T-Podcast, che racconta il mondo dell’economia e della finanza, un format che esplora il lato oscuro e affascinante sistema delle truffe finanziarie attraverso una prospettiva mai adottata prima.

A raccontare la storia di Madoff è il doppiatore e attore Francesco Pezzulli, la voce italiana di Leonardo Di Caprio.

Nato a Brooklyn, New York, il 29 aprile 1938, da Ralph e Sylvia Madoff, Bernie si è laureato in scienze politiche alla Hofstra University nel 1960 e ha frequentato per un breve periodo la facoltà di legge alla Brooklyn Law School. Mentre era all’università, Bernie sposò la sua fidanzata del liceo, Ruth, con la quale in seguito fondò la Bernard L. Madoff Investment Securities LLC nel 1960.

Ma il successo arrivò quando insieme al fratello Peter iniziò a costruire capacità di trading elettronico che attirarono un flusso di ordini massiccio e incrementarono l’attività fornendo approfondimenti sull’attività del mercato. Un successo crescente tanto che Madoff sarebbe diventato presidente del Nasdaq nel 1990 e ne avrebbe ricoperto la carica anche nel 1991 e nel 1993.

A un certo punto, Madoff ha attirato gli investitori sostenendo di poter generare rendimenti elevati e costanti attraverso una strategia di investimento chiamata split-strike conversion, una strategia di trading legittima. Tuttavia, Madoff depositava i fondi dei clienti in un unico conto bancario che utilizzava per pagare i clienti esistenti che volevano riscuotere.

I rendimenti apparentemente altissimi di Madoff persuasero i clienti a investire ma in realtà, Madoff depositava semplicemente i loro fondi in un conto presso la Chase Manhattan Bank, che nel 2000 si è fusa per diventare JPMorgan Chase & Co. e li lasciava lì a “riposare”. Secondo una stima, la banca potrebbe aver guadagnato fino a 435 milioni di dollari di profitto al netto delle imposte da quei depositi. Quando i clienti chiamavano per riscattare i loro investimenti, Madoff finanziava i pagamenti con nuovi capitali, che attirava grazie alla reputazione di ottenere rendimenti incredibili e di adescare le sue vittime guadagnandosi la loro fiducia.

Un enorme schema Ponzi che non è stato in grado di mantenere quando il mercato è crollato bruscamente alla fine del 2008.  Il 10 dicembre 2008 ha confessato le sue malefatte ai figli, che lavoravano nella sua azienda. Il giorno seguente, furono proprio i figli a consegnarlo alle autorità.

Sebbene diverse persone abbiano avvisato la SEC e altre autorità dello schema di Bernie Madoff, la sua cattura è avvenuta solo dopo la confessione ai figli. Nel 2008, quando non poté più soddisfare le richieste di rimborso degli investitori, ammise le sue malefatte ai figli, Mark e Andrew, che consegnarono il padre alle autorità.

 La documentazione delle richieste di risarcimento delle vittime mostra la complessità e le dimensioni della maxi frode di Madoff ai danni degli investitori. Secondo i documenti, la truffa di Madoff si è protratta per oltre cinque decenni, a partire dagli anni Sessanta. I suoi estratti conto finali, che includono milioni di pagine di operazioni false e di contabilità poco chiara, mostrano che l’azienda ha avuto “profitti” per 47 miliardi di dollari.

Madoff si è dichiarato colpevole nel 2009 ed è stato condannato a trascorrere il resto della sua vita in prigione, una pena esemplare a 150 anni di carcere.

Migliaia gli investitori che hanno perso i risparmi di una vita. Gli investitori vittime di Madoff sono stati rappresentati da Irving Picard, un avvocato di New York che sta supervisionando la liquidazione della società di Madoff nel tribunale fallimentare. Picard ha citato in giudizio coloro che hanno tratto profitto dallo schema Ponzi e nell’aprile 2021, aveva recuperato quasi 14 miliardi di dollari.4243

Inoltre, nel 2013 è stato creato un Fondo per le vittime di Madoff (MVF) per aiutare a risarcire le persone truffate da Madoff, ma il Dipartimento di Giustizia ha iniziato a versare i circa 4 miliardi di dollari del fondo solo alla fine del 2017. Molti ritengono che i danni peggiori di Madoff avrebbero potuto essere evitati se la SEC fosse stata più rigorosa nelle sue indagini iniziali.

Ciò che indigna di tutta questa storia è il doppiogioco di Madoff che è riuscito a crearsi una facciata di rispettabilità e generosità, attirando gli investitori anche con le sue opere di beneficenza. E’ riuscito a truffare anche alcune organizzazioni non profit, che hanno visto i loro fondi quasi azzerati, tra cui la Fondazione Elie Wiesel per la Pace e l’associazione di beneficenza femminile Hadassah. 

 

Wall Street Italia

 


“Storie Vere, Soldi Falsi”: Michael De Guzman e il fiume d’oro inesistente

Aveva convinto il mondo di aver trovato l’oro nel Borneo ma la realtà fu ben diversa. Michael De Guzman  è il terzo protagonista di “Storie Vere, Soldi Falsi”, la serie di Triboo firmata T-Podcast, che racconta il mondo dell’economia e della finanza, un format che esplora il lato oscuro e affascinante sistema delle truffe finanziarie attraverso una prospettiva mai adottata prima.

A raccontare la storia del geologo filippino, che ha ispirato il film Gold – La grande truffa con protagonista Matthew McConaughey, il doppiatore e attore Francesco Pezzulli, la voce italiana di Leonardo Di Caprio.

Nato nelle Filippine nel 1946, De Guzman era un geologo con l’ambizione di fare moltissimi soldi. L’incontro che gli cambiò la vita fu con John Felderhof, un geologo olandese che gli confidò di aver trovato miniere d’argento e oro in Africa e lo convince a raggiungere il Borneo.

I due partono alla ricerca dell’oro esplorando dei terreni sulle rive del fiume Busang, nel Borneo Indonesiano. La popolazione del luogo, draga il fiume e trova sempre un po’ d’oro e da lì De Guzman si inventa la teoria sulle piscine vulcaniche. Preleva campioni di terreno, li analizza e scopre che quel terreno è ricco, ricchissimo, d’oro. Per anni il geologo produsse migliaia di campioni di carotaggi pieni d’oro.

E per effettuare gli scavi si affidano alla canadese Bre-X, una compagnia mineraria di David Walsh, vecchio amico di Felderhof. Le operazioni iniziano e le altre società non stanno a guardare. Freeport, un’altra compagnia mineraria interrogano Michael De Guzman dopo aver analizzato i suoi campioni al microscopio e aver scoperto che l’oro ha una forma strana, innaturalmente arrotondata.

Qui De Guzman spiega la sua teoria delle piscine vulcaniche: l’oro, spinto dagli spostamenti geologici assume proprio questa forma in siti del genere. Intanto gli affari andavano a gonfie vele e tutti i protagonisti della storia si arricchiscono come anche la Bre-X Minerals, il cui valore passa da zero a 6 miliardi di dollari.

Nel 1997 i tecnici della Freeport lo richiamano. Il problema venne a galla: di oro non c’era alcuna traccia. E la bolla scoppiò. De Guzman si scoprì che usò l’oro della sua fede nuzioale per sporcare i campioni. Il geologo prende l’elicottero per Busang e, secondo la versione ufficiale si getta dall’elicottero mentre sorvola la giungla. Il cadavere di De Guzman venne ritrovato tre giorni dopo, mezzo divorato dagli animali e praticamente irriconoscibile.

Dalle indagini risulta che sia De Guzamn, che Walsh che Felderhof avevano venduto le proprie azioni Bre-X nel 1996, pochi mesi prima del crollo, guadagnando decine di milioni di dollari e alla fine della giostra, la Bre-X chiude i battenti. Gelderhof fu accusato di insider trading e frode in titoli, ma alla fine fu assolto.

Molti non credono alla storia del suicidio di De Gulzman saltando dall’elicottero ma che sia stata tutta una messa in scena per uscire dalla vicenda. De Guzman e Felderhof hanno convinto gli investitori che la miniera era un enorme deposito d’oro e che la Bre-X stava per diventare uno dei maggiori produttori di oro al mondo.

Un vero e proprio tradimento a danno degli investitori e un campanello d’allarme per le autorità e le società minerarie che hanno difficilmente dovuto ricostruire la reputazione danneggiata dallo scandalo.

 

Wall Street Italia